Narmchabarwa Visitor Center
01 November 2012
 

Tibet, 2009

The building serves as a visitor welcoming centre providing comprehensive information about Mount Namchabarwa and Yaluntzangbu Grand Canyon. It serve also as the “town centre” tor the villagers as well as the supply base for the backpack hikers exploring the canyon. The program includes a reception/information hall, public toilets, a supply store, an internet bar, a medical center, locker rooms for backpackers, meeting rooms, offices for tour guides and drivers, a water reservation tank and a central electrical switch house for the village. The building is conceived as a series of stone walls set into the slope, with no windows facing the incoming road in the west, almost scale-less,an abstract landscape.

Nyiang River Visitor Center
Tibet, 2010

How to establish relationships between an isolated building and its surroundings is the main concern of our design. The building's exterior boundary is a response to the border conditions. The inner public space is “carved” out from the irregular-shaped volume. The central courtyard connects four openings, responding to the orientations and circulation, and the left-over mass accommodates a ticket office, a dressing room for rafting and toilets. The construction adopted and developed the techniques of the Tibetan vernacular. Colour is a crucial element of Tibetan visual culture. After several experiments with polychromy we decided to paint the stone walls as white as the Potala Palace. The pure white colour enhances the geometric transition of space. The building successfully maintains its humble essence at the same time expressing a strong sense of contemporariness.

Yaluntzangbu Art Center
Tibet, 2011

In Tibet, landscape and buildings are one. Our design hoped to further strengthen this integration of the Art Center with the landscape. The design idea originated from a free grid composed of polygonal blocks The Structure and spatial organization are defined by imposing this irregular grid system onto the whole building site. When viewed from a distance, the Art Center can be read as boulders randomly scattered on the mountainside. It is a double story building, but when viewed from the road, it appears as a single story exhibition space. The building form strives for simplicity, in a way that allows both its locality and contemporariness to coexist.



Centro visitatori di Namchabarwa
Tibet, 2009

L'edificio funge da centro di accoglienza per visitatori e d'informazione sul monte Namchabarwa e sul grande canyon Yaluntzangbu. Funge, inoltre, da“centro urbano”per gli abi-tanti del villaggio e da base di rifornimento per gli escursionisti che esplorano il canyon. Il programma comprende una sala di ricezione e informazione, servizi igienici, un negozio di provviste, un internet bar, un centro medico, armadi guardaroba per gli escursionisti, sale di riunione, uffici per le guide turistiche e gli autisti, un serbatoio d'acqua e una centrale elettrica di commutazione per il villaggio. L'edificio è concepito come una serie di muri di pietra infilati nel pendio, senza che una sola finestra si apra verso la strada d'accesso sul lato di ponente: una sorta di paesaggio astratto quasi privo di scala.

Centro visitatori dell'area del fiume Nyiang
Tibet, 2010

Il progetto indaga i modi con cui un edificio isolato stabilisce un rapporto con il contesto. Il suo perimetro risponde ai confini del sito e lo spazio interno pubblico è scavato nel volume irregolare. La corte centrale connette quattro aperture determinate dall'orientamento e dalla distribuzione, mentre all'interno sono collocati una biglietteria, uno spogliatoio per chi pratica il rafting e dei servizi igienici. La costruzione adotta e sviluppa tecniche vernacolari. Il colore è un elemento cruciale della cultura tibetana e dopo diversi esperimenti di policro-mia abbiamo deciso di tinteggiare di bianco i muri di pietra, come nel palazzo del Potala. La purezza del bianco rafforza la geometria delle transizioni spaziali e l'edificio conserva felicemente la sua natura umile, manifestando al contempo un carattere marcatamente contemporaneo.

Centro d'arte Yaluntzangbu
Tibet, 2011

Nel Tibet, paesaggio ed edifici sono tutt'uno. Il nostro progetto intendeva perciò rafforzare l'integrazione paesaggistica del Centro d'arte. L'idea progettuale deriva da una griglia liberamente composta da blocchi poligo-nali. Struttura e organizzazione spaziale sono definite sovrapponendo questa griglia irregolare all'intero sito. Osservato da lontano, il Centro d'arte appare come un insieme di grandi massi disposti a caso lungo il pendio. È un edificio a due piani, eppure, se visto dalla strada, viene percepito come uno Spazio espositivo a un solo piano. La sua forma persegue un ideale di semplicità, che mira a conciliare radicamento nel sito e coerenza con il proprio tempo.

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